Il 19 giugno al Teatro Romano di Verona, Diamanda Galás, regina della sperimentazione e riconosciuta in tutto il mondo come una delle voci più rilevanti delle ultime tre decadi, proporrà un'affascinante panoramica delle sue composizioni più famose, da “La serpenta canta” fino ai brani dedicati alla figura di Pierpaolo Pasolini. #rumors
Dopo l’annuncio del concerto del 2 giugno del celebrato cantautore canadese Rufus Wainwright, si arricchisce di un altro ospite internazionale il cast di Rumors Festival, la rassegna dedicata alla voce e alla vocalità che torna, per il quarto anno, al Teatro Romano di Verona sotto la Direzione Artistica di Elisabetta Fadini e nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese.
Il 19 giugno al, Teatro Romano di Verona, Diamanda Galás, regina della sperimentazione e riconosciuta in tutto il mondo come una delle voci più rilevanti delle ultime tre decadi, proporrà un'affascinante panoramica delle sue composizioni più famose, da “La serpenta canta” fino ai brani dedicati alla figura di Pierpaolo Pasolini. Questa diva dai molteplici linguaggi, dalla disperazione lirica alle brillanti momentanee redenzioni, presenterà i messaggi delle affascinanti anime perdute della poesia e della canzone internazionale – manifesti del tormento e della redenzione.
I biglietti per il concerto saranno disponibili da oggi, martedì 15 Marzo , presso tutte le prevendite abituali, circuiti Ticketone e Geticket e presso le Filiali Unicredit.
Nel pantheon delle più grandi voci femminili di tutti i tempi, il nome di Diamanda Galás (San Diego, 1955) rappresenta la brillantissima stella oscura. Nessuno più di lei è riuscito a portare lo strumento naturale per eccellenza verso lande di tormentata espressività e lancinante compartecipazione e ha saputo realizzare un linguaggio vocale-musicale tanto eclettico, di così ampio respiro, per un così alto numero di opere.
Diamanda Galás utilizza la voce come uno strumento performativo da controllare con precisione, elemento primordiale per raggiungere luoghi dell’anima nascosti. Un lavoro di ricerca che negli ultimi anni ha dedicato alla memoria di poeti, vivi e morti, che sono stati imprigionati, esiliati o assassinati e che hanno vissuto con paura la loro vita per le loro posizioni politiche o morali: César Vallejo, Ali Ahmad, Cesare Pavese, Costantino Kavasif, Miguel Mixco, Jose-Maria Culler, Pier Paolo Pasolini, per citarne alcuni.
Le sue esibizioni di sola voce ed elettronica/pianoforte raggiungono luoghi di sofferenza ed espressione tali da distinguerla da qualunque altro artista. Registi come Francis Ford, Oliver Stone, Wes Crafen, Clive Barker, Derek Jarman, Hideo Nakata, Mercedes Monaca hanno usato la sua musica nei loro film.
Fra i momenti più alti della sua carriera è da segnalare l’incontro con il Living Theatre di Julian Beck e Judith Malina, con i quali ha realizzato interventi performativi in alcuni manicomi della New York di metà anni 70.
Attualmente Diamanda Galás sta lavorando su un'opera/concerto per elettronica, voce e pianoforte basato sulla poesia di Georg Heym, sviluppato ed ultimato con una sua residenza in Polonia presso il Teatro Grotowski nel novembre 2014.
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