Joan Baez dal vivo all'Anfiteatro del Vittoriale
14 LUGLIO 2016
Joan Baez è molto più che “la signora del folk“. E’ un’icona, una delle più belle voci femminili di tutti i tempi, un simbolo di impegno civile e umanitario.
Dopo aver calcato i palcoscenici di tutto il mondo per più di cinquant’anni, arriva al Vittoriale per la prima volta in quella che sembra essere esplosa come la sua seconda giovinezza, con un concerto appassionato e autentico che è anche una carrellata dibrani intramontabili.
Difficile misurare l’influenza che quest’artista straordinaria ebbe sulla musica mondiale. Firmò alcuni dei brani di maggior successo degli anni ’60, spesso ripresi da band contemporanee (come nel caso di “Babe, I’m Gonna Leave You“, resa poi celebre dalla versione dei Led Zeppelin, sette anni più tardi); ma soprattutto aprì la porta della scena folk mondiale all’immenso talento di Bob Dylan.
Sempre schierata in difesa dei diritti delle minoranze, secondo i dettami di un’opposizione non violenta e culturale, nel corso degli anni fu a fianco di grandi uomini come Martin Luter King e Nelson Mandela.
Negli ultimi 5 anni, per la cantautrice statunitense si sono succeduti innumerevoli premi e riconoscimenti.
A grande richiesta sono stati recentemente ripubblicati i suoi album di successo, contenenti note margine della stessa Joan, e la sua autobiografia And A Voice To Sing With. In video torna di attualità la sua apparizione a Woodstock del 1969 e la vediamo tra i protagonisti anche nel documentario di Martin Scorsese sulla carriera di Dylan, No Direction Home, e in The Other Side Of the Mirror: Bob Dylan Live At the Newport Folk Festival, 1963-1965.
Nel 2010 ha ricevuto l’Ordine delle Arti e delle lettere di Spagna, nell’ottobre 2011, oltre alla menzione di Amnesty Internationalper il suo contributo alla causa delle Arti e dei Diritti Umani, le è stata conferita la prestigiosa Legion D’Onore, il più alto riconoscimento francese.
Per info clicca QUI
Joan Baez è molto più che “la signora del folk“. E’ un’icona, una delle più belle voci femminili di tutti i tempi, un simbolo di impegno civile e umanitario.
Dopo aver calcato i palcoscenici di tutto il mondo per più di cinquant’anni, arriva al Vittoriale per la prima volta in quella che sembra essere esplosa come la sua seconda giovinezza, con un concerto appassionato e autentico che è anche una carrellata dibrani intramontabili.
Difficile misurare l’influenza che quest’artista straordinaria ebbe sulla musica mondiale. Firmò alcuni dei brani di maggior successo degli anni ’60, spesso ripresi da band contemporanee (come nel caso di “Babe, I’m Gonna Leave You“, resa poi celebre dalla versione dei Led Zeppelin, sette anni più tardi); ma soprattutto aprì la porta della scena folk mondiale all’immenso talento di Bob Dylan.
Sempre schierata in difesa dei diritti delle minoranze, secondo i dettami di un’opposizione non violenta e culturale, nel corso degli anni fu a fianco di grandi uomini come Martin Luter King e Nelson Mandela.
Negli ultimi 5 anni, per la cantautrice statunitense si sono succeduti innumerevoli premi e riconoscimenti.
A grande richiesta sono stati recentemente ripubblicati i suoi album di successo, contenenti note margine della stessa Joan, e la sua autobiografia And A Voice To Sing With. In video torna di attualità la sua apparizione a Woodstock del 1969 e la vediamo tra i protagonisti anche nel documentario di Martin Scorsese sulla carriera di Dylan, No Direction Home, e in The Other Side Of the Mirror: Bob Dylan Live At the Newport Folk Festival, 1963-1965.
Nel 2010 ha ricevuto l’Ordine delle Arti e delle lettere di Spagna, nell’ottobre 2011, oltre alla menzione di Amnesty Internationalper il suo contributo alla causa delle Arti e dei Diritti Umani, le è stata conferita la prestigiosa Legion D’Onore, il più alto riconoscimento francese.
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